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#GDLNeilGaiman | Ottobre: "Il Cimitero senza Lapidi e altre Storie Nere"

Buon pomeriggio cari lettori!
Oggi, indietro di svariate recensioni qui sul blog, inizio a recuperare riportandovi tutti i miei pensieri sulla lettura del mese di Ottobre per il gruppo di lettura a tema Neil Gaiman.
Quella scelta è stata una lettura che doveva rivelarsi un po' più paurosa delle altre lette dell'autore, ma così non è stato (per quello che mi riguarda!); secondo la mia opinione, abbiamo affrontato con il gruppo letture un po' più paurose. Devo sinceramente ammettere, però, che questa raccolta di racconti ha affrontato con leggerezza argomenti che un po' mi hanno fatto riflettere.

Il libro è una raccolta di 10 racconti ed una poesia, di genere fantasy, distopico e fantascientifico. Insomma mi immagino già Neil Gaiman che si sfrega le mani e fa una risatina malefica mentre raccoglie il meglio del meglio della sua follia.
Un dettaglio particolare, che ammettiamolo a volte da anche un po' sui nervi, è il fatto di trovarsi già nel bel mezzo di ogni singola storia, senza capire in che momento si è arrivati lì, quasi come se il lettore arrivi tassativamente nel momento sbagliato. Ovviamente suppongo che il tutto sia voluto.

Prima di iniziare a leggere i racconti, l'autore lascia una piccola introduzione - che mi ha molto colpita - dove spiega un po' il senso e il modo in cui andrebbe letta ed interpretata una lettura del genere. Un'introduzione dove si spiega come un racconto breve possa essere "una piccola finestra che si affaccia su altri mondi, altre intelligenze, e su altri sogni".


"Sono viaggi fino all'estremo opposto dell'Universo, che puoi fare con la certezza di essere di ritorno per l'ora di cena"
Il primo racconto in cui ci troviamo come catapultati, è quello di Nobody, per gli amici Bod. Un ragazzino che vive in un cimitero, tirato egregiamente sù dagli spiriti che lo popolano. Già da subito è palese che il racconto non è a se stante, ma fa parte di qualcosa di più grande. Infatti è tratto dal libro "Il figlio del Cimitero". In questa breve storia ci troviamo a far compagnia a Bod in una delle sue avventure, dove si addentra nella parte sconsacrata del cimitero e fa la conoscenza di una ragazza senza nome, morta perchè accusata di stregoneria, a cui il bambino cercherà di dare un nome.

Nel secondo racconto conosciamo Jack, un ragazzo che un giorno passa sotto un ponte abitato da un Troll. Da quel momento la vita di Jack sarà segnata per sempre, legata ad un indissolubile patto di morte. Questo è stato forse il racconto che ho trovato più triste e che un po' mi ha fatto riflettere. Questa storia mi ha spiegato come a volte non ci accontentiamo mai di quello che abbiamo, che non siamo padroni mai di niente. Di come sia facile sprecare la nostra vita.

Un'altra storia che mi ha davvero colpita è stata quella della vecchietta che acquista il Santo Graal ad un negozio dell'usato per pochi spiccioli, e di come abbia tanto faticato a toglierlo dalla mensola del caminetto (accanto alla foto del marito defunto stava davvero benissimo!) per darlo ad un cavaliere che lo rimetterà al suo posto, in cambio di beni di altrettanto valore. Sembra che niente possa star bene accanto alla foto del povero marito, se non quella coppa così bella. Il regalo più grande, per quella povera donna sola è la routine che si spezza quando il cavaliere bussa alla sua porta ogni pomeriggio con nuovi tesori.

Una storia che non ho compreso è quella del pupazzo a molla in soffitta, che nessuno considera nemmeno di striscio. Gira voce, tra i bambini, che all'interno della scatola ci sia un demone che dice solo cose brutte, ma nessuno aprirà mai la scatola. Altro racconto abbastanza incompreso è stato quello del Ponte di Ponti e di come un truffatore riuscì a venderlo...


Insieme a questi racconti incompresi dovrei aggiungere, forse, anche "Ottobre sulla Sedia". Il racconto inizia con i mesi dell'anno che, sotto forma di umani, seduti davanti al fuoco raccontano delle storie. Sono tutte storie sentite e risentite, tranne quella di Ottobre, che attira di più l'attenzione degli altri mesi all'ascolto. La sua storia è quella di un ragazzino che, stanco dei dispetti dei fratelli, decide di scappare; lungo il suo cammino incontrerà un fantasma ed allora comprenderà davvero cosa vuol dire avere un amico. Il racconto, in sè, potrebbe sembrare davvero bello, se non fosse che è particolarmente lungo e prolisso rispetto agli altri. Si perde facilmente l'interesse ed il punto centrale.

Altra storia un po' prolissa, quella della fenice araba e degli appassionati di cucina, a dir poco bizzarra, che cercheranno di cucinarla. Loro malgrado, la Fenice non farà a meno di rinascere dalle sue ceneri. Questa, più che paurosa, direi che è stata una storia esilarante. Avrei preferito qualcosa di più breve, o forse è stata troppo ripetitiva, ma mi ha molto divertita.

Finito di ridere. Ad attendermi nella pagina successiva c'era un racconto a dir poco straziante: la storia è quella di un gatto, accolto da una famiglia che raccatta praticamente tutti i gatti randagi della zona. Il gatto attira l'attenzione della famiglia, che si rende conto delle sue fughe notturne, da cui ritorna completamente devastato. Pieno di graffi e ferite, durante la sua convalescenza sulla famiglia si abbattono le peggiori disgrazie; ma una volta terminata la sua convalescenza, una volta ripartite le fughe notturne del gatto, la famiglia conosce un nuovo splendore. È proprio questa strana coincidenza a far insospettire il padrone del gatto, che deciderà di scoprire quale animale ogni notte riduce il povero felino in quelle condizioni. Pesante come storia, sopratutto una volta scoperto chi riduceva il gatto così, in cambio di una vita agiata per la famiglia.

Da una storia triste e straziante ad una un po' più divertente un'altra volta, passiamo a "Come parlare alle ragazze alle feste": Enn è un quindicenne che con le ragazze non ci sa proprio fare, a differenza del suo amico Vic, che sembra riuscire ad abbordare proprio chiunque. I due decidono di imbucarsi ad una festa di ragazze, qui cercheranno ovviamente di abbordare qualche ragazza, senza minimamente rendersi conto di chi hanno davanti, tantomeno dei segreti che gli stanno rivelando: loro pensano solo se sia il caso di abbracciarle o sia ancora troppo presto.

"Il caso dei ventiquattro Merli", per farla breve, è la storia di Humpty Dumpty trasformata in un giallo poliziesco di una specie di mondo fantastico. Lascia un po' il tempo che trova, dato che sia i personaggi che il racconto in se potrebbero avere maggior significato e assonanze nella lingua originale, ma per questo non può farci niente nessuno.

A chiudere tutto una poesia molto particolare che prende spunto dalle storie precedenti, intitolata "Istruzioni", che suppongo voglia far capire l'approccio con cui questo libro va letto.

Diciamo che, tutto sommato non è stata affatto una cattiva lettura, ma poteva andare meglio. Forse nell'introduzione le aspettative si alzano un po', per poi scemare una volta assimilate le storie e concluso il libro. Non dico che non mi sia piaciuto, ma nemmeno finisce in una top 10 o qualcosa di simile. Mi ha un po' lasciata indifferente e questo è peggio di quando un libro non piace.

Ad ogni modo io non faccio certo l'intera opinione di un libro, non posso fare altro che consigliarvelo, così da confrontare le nostre opinioni!

Leggetelo!
Baci
Coraline 💙🌷


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